IL CODICE MARCONI
Qualche tempo fa ho avuto l’occasione di parlare dell'origine del codice Morse che tutti noi conosciamo. Le trasmissioni Wireless già dal principio sono state effettuate usando il codice elaborato dal pittore e scenografo Samuel Morse. Marconi infatti fin dal tempo del collegamento unilaterale che gli ha permesso di scavalcare l'ostacolo fra la collina tra la Villa di Pontecchio ed il podere dei Celestini e che è stato confermato dal famoso colpo di fucile sparato dal fattore Tugnatt, ha usato il codice a punti e linee.
A punti anzi, perché il rocchetto di Ruhmkorff che tramite lo spinterometro generava le scintille era alimentato a batteria ed il nostro Guglielmo su consiglio di suo padre, trasmetteva solo treni di punti al fine di evitare di scaricarla rapidamente. Lo stesso Popov nell'aprile del 1895 ha usato per il suo primo esperimento il codice Morse, tanto quanto lo ha applicato Oliver Lodge nel Giugno 1894 (dicono i sostenitori delle tesi che sia stato lui ad inventare la radio) trasmettendo il suo nome. Alle regate veliche di Kingstown, Marconi ebbe modo di impiegare la telegrafia per il giornalismo. Il 20 e 21 luglio il Daily Express di Dublino avendo stabilito di tentare l’applicazione del sistema di telegrafia senza fili di Marconi al giornalismo, preparò una serie di esperimenti eseguiti felicemente nella baia di Dublino durante le regate di Kingstown. Il piroscafo Flying Huntress fu noleggiato dal Daily Express e vi collocarono a bordo l’apparecchio di Marconi. Si stabilì la stazione terrestre sul terreno del capitano Crafton nel porto di Kingstown. La società nazionale dei telefoni congiunse poi con un filo la stazione con gli uffici del Daily Express e dell’Evening Mail.
La Flying Huntress
seguiva gli Yachts
in
alto mare ed un giudice di regata dettava la situazione al sig. Marconi che poi
trasmetteva il testo in codice morse.
A questo punto i testi erano laboriosamente
trasmessi parola per parola, ma già nell'anno successivo si iniziava la
elaborazione del codice 'Q' che avrebbe permesso un notevole risparmio di tempo
introducendo quelle abbreviazioni che tutti conosciamo e quotidianamente usiamo
(qualche volta anche a sproposito!).
Il codice 'Q' dimostra subito la
sua praticità e viene impiegato dalle marinerie di tutto il mondo per quanto
attiene alle manovre di navigazione ed ai bollettini meteorologici, ma dal punto
di vista delle comunicazioni commerciali risulta piuttosto ristretto ed ecco che
la lungimiranza del 'nostro' si manifesta ancora una volta e viene costituito un
gruppo di telegrafisti che supportato da esperti commerciali elabora il "Codice
Marconi' composto da 26.500 voci composte da cinque lettere.
Il codice Marconi è stato composto per consentire lo
sviluppo delle relazioni fra le case commerciali di tutto il mondo.
Come detto prima le cifre del codice sono le medesime
per tutte le parole o frasi codificate, indifferentemente dalla lingua di
traduzione. quindi ad esempio, un tedesco potrà codificare una frase che
automaticamente l'italiano saprà interpretare. Gli scopi di questo codice sono
due: il primo di ridurre il costo dei telegrammi ed il secondo
quando ci sia un errore in ricezione ci si servirà
della caratteristica di ciascun motto che rispetto a qualsiasi altro ha due
lettere di differenza, questo impedisce che un gruppo possa avere quattro
lettere nella medesima posizione di un altro. Ad esempio: BOPEZ esclude che ci
possano essere combinazioni come COPEZ oppure DOPEZ, così come sono eliminate
forme tipo BAPEZ, BEPEZ, BOMEZ, BOPAZ, BOPED eccetera.
Esempio: BOPEZ “voi
potete confidare che…” esclude ogni possibile
errore di ricezione. A questo punto mi sorge un
dubbio: e se nella scala RST, R5 (Readability 5) stesse a significare la
possibilità di ricevere tutte le cinque lettere del gruppo? E quindi R4, R3
eccetera per una minore leggibilità? La conoscenza del
meccanismo con il quale il codice
Marconi è formulato permetteva agli operatori degli anni 1910 e successivi, fino
a poco tempo fa, di interpretare correttamente ogni frase della quale fossero
ricevute anche solo quattro lettere, questo in virtù del terminational index. Vi
risparmio la spiegazione del codice a gruppi di numeri anche perché lo scopo di
questo scritto è di presentare una retrospettiva storica di come si faceva radio
agli albori del secolo. Vi ho comunque fornito la ragion d’essere di quei gruppi
di cinque lettere che ancor oggi Alessandro, Mario, Fulvio, Marcello e Benvenuto
insegnano ai nostri allievi di preparazione alle trasmissioni in CW.
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ITC Manager
IARU HSTWG ARI Representative