CAMPIONATI EUROPEI HST

Maggio 2015

 

Si sono svolti nell'arco di un mese due campionati europei HST. Il primo in Bielorussia esattamente a  Raën di Mahilëŭ, organizzato dalla BFRR / della Repubblica Bielorussa.

Il secondo il Balkan HST Championship in Svilajnac (Serbia).

In Bielorussia l'Italia era rappresentata da Claudio Tata IK0XCB oltre a molti paesi dell'Est, anche rappresentanti della Svizzera.

Tata per la prima volta nella storia dell'HST è salito sul podio con l'oro nel Morse Runner e finalmente nella storia dei campionati HST ha suonato l'inno di Mameli.

E' riuscito inoltre a conquistare altre tre medaglie di bronzo in altrettante prove.

Risultato finale di Claudio Tata:

Morse Runner: 3452 punti, ORO
Ricezione Steno 190 punti, Bronzo.
Trasmissione: 169, Bronzo
Rufz: 28741 punti, Bronzo

 

 

Claudio Tata IK0XBC

 

In Serbia Claudio Tata, presente anche a questo campionato, ha dato il massimo conseguendo un Bronzo in Overall e un Oro essere rilassato dopo la grande prova, ma nonostante tutto è riuscito a conquistare una medaglia di bronzo assieme all'amico Fulvio Galli HB9HDG.

 

Claudio Tata Fulvio Galli

 

 

 

 

A settembre, in Macedonia dal 9 al 13 si svolgerà il 12th IARU HST World Championship, che si terrà a Ohrid sull'omonimo lago. Chi volesse partecipare all'evento, sia come concorrente oppure come visitatore, può visitare il sito dell'ITC Italian Telegraphy Club e se vuole maggiori delucidazioni scrivere a ik2uiq@tin.it.

 

Ricevo da Claudio Tata IK0XCB

 

L’impossibile spesso è l’intentato

 

Il mondo va visto, almeno prima di criticarlo, altrimenti si fa soltanto la spola tra il pregiudizio e il preconcetto, e quasi certamente entrambi sbagliati.

Dal 2010 mi cimento nelle competizioni HST, sostanzialmente è il Morse che amo, il mio fuoco sacro mi spinge ad esplorarne ogni parte, ogni sfaccettatura, ho ancora molta strada da fare, ma questo mi rende felice, significa che nel mio futuro ci sono ancora tante emozioni da provare, tanto da scoprire e per questo tanto da apprendere.

Nel corso degli anni, mi sono tuffato a capofitto nel mondo dei tasti Verticali, in quello dei Semiautomatici, dei Paddles, ho esplorato ogni sorta di Keyer in commercio, estrapolandone caratteristiche e le peculiarità, imparando dove più dove meno ad usare tutto con una certa destrezza, cercando di andare a fondo in ogni concetto, ho imparato perfino a ricevere direttamente dal Sounder, senza nota di ritorno, destreggiandomi tra i suoi allegri click clack, lo faccio ancora oggi quando in radio trovo qualche operatore non troppo veloce e sufficientemente regolare, lo trovo  divertente e istruttivo per la metrica.

Il mondo HST mancava al mio bagaglio, ricordo il concetto che avevo di questa pratica, era quello che in qualche modo “quelli più grandi di me” mi avevano messo in testa, “quelli” non sono Radioamatori, “quelli” per arrivare ai massimi livelli  sostengono sessioni di allenamento giornaliero lunghe e stressanti, quelli la….. ‘sti qua….. fanno li… fanno qui…

Devo molto alla mia caparbietà, e sempre più spesso nel corso degli anni mi venivano in mente le parole di un brano dedicato al Parsifal:

“Quei cavalieri, simili a Dei, non li hai mai visti però, non paura nasce dentro”.

Volevo andare a vederli da vicino, volevo capire cosa facevano e come.

L’occasione nasce un bel giorno di Primavera nel 2010, Piero Begali era solito inviarmi dei prototipi dei suoi tasti, lo faceva con diversi OM, tra cui il sottoscritto, si trattava di provarli, di spendere del tempo per capire se e dove si rendesse necessario intervenire per qualche variazione da effettuare prima che questi entrassero in produzione, normalmente andava tutto bene, ma ho sempre trovato molto intelligente una pratica del genere.

Nel caso di questa famosa Primavera, mi arrivò a casa un tasto creato per le competizioni HST, e dopo qualche piccolo aggiustamento con fornitura di parti meccaniche inviate via posta, divenne un razzo, preciso, veloce e leggero, un incedere talmente sicuro da mandarmi in euforia, e fu sull’onda di questa che pronunciai prima a Piero via telefono e poi a tutti gli amici più stretti queste parole:

Se è un tasto da competizione, lo proveremo in una competizione, quale posto migliore?

Nei quattro mesi restanti alla data del Campionato Europeo HST di Rawa Mazowiecka (Polonia 70km da Varsavia) mi produssi in un vero e proprio tour de force,  il tempo era poco, volevo diventare veloce e preciso, fu entusiasmante, ogni giorno ne scoprivo una,  ogni volta trovavo qualcosa che rinnovava la mia carica e la mia voglia di andare avanti.

Il tour de force si concluse con un quarto posto in TX, tra la sorpresa generale di tutti dato che mi vedevano per la prima volta, ma ero li… premiato nelle immediate vicinanze del podio, posto dove nel corso della gara, specialmente nella prima sessione di lettere, ho rischiato più volte di salire.

Il diavolo non è sempre così brutto come lo si dipinge, ed è così che in questo mondo itinerante, consolido amicizie, fratellanze insperate, come quella tra Bielorussia e Italia, scambi tecnici con russi, bulgari, rumeni e ungheresi, la mia visione del Morse si allarga, scopro inoltre che il mondo HST è molto ben frequentato da grandi operatori DX e Contest, è un mondo di Radioamatori, ma è anche un mondo di vecchi telegrafisti, Esercito, Marina Militare e Mercantile, Postali, che contrariamente a quanto succede in Italia, stanno con i giovani, gli trasferiscono tutto il loro sapere, fanno da giudici di gara e partecipano a quello che è il lato sportivo della Radiotelegrafia, (per altro HST appartiene alle poche specialità di Radiosport riconosciute ufficialmente dalla IARU) lo fanno con slancio e amore, coscienti che questa del trasferimento dell’esperienza è l’unica strada per permettere al Morse di perpetuarsi.

Sto imparando tanto da questa esperienza, uno Sport a basso costo, allenamenti gratis, a casa, da fare quando si vuole, dedicandogli poco più del tempo che ognuno di noi spende giornalmente con qualche videogioco, conoscendo il calendario con tanti mesi di anticipo, è possibile acquistare biglietti aerei a costo irrisorio, viaggiare e visitare posti interessanti.

Oggi, a poco meno di 5 anni di distanza, in Belarus ho centrato un Oro e tre bronzi per l’Italia, l’orgoglio di essere stato il primo Azzurro a far partire l’Inno di Mameli non mi lascerà mai, una emozione incredibile, vissuta con gli occhi a bagnomaria, percepivo benissimo  che su quel podio eravamo in due, io e il mio Morse.

La settimana successiva, riparto veloce verso Belgrado (Serbia) e ancora sull’onda dell’euforia, centro un altro Bronzo nell’Overall, (Oro in TX) ancora Podio, stavolta non ho potuto fare a meno di pensare a quel nostro grandissimo connazionale a cui tutti noi Radioamatori dobbiamo tutto: Guglielmo Marconi.