A una svolta la nostra campagna per il CW
“CW PATRIMONIO INTANGIBILE DELL’UMANITA’“
Knockin’ on UNESCO’s Door.
Nella battaglia, come Radio Rivista l’ha giustamente definita, che l’A.R.I. sta
conducendo da quando ha deciso di raccogliere la raccomandazione della IARU -
emersa dalla 32^ Conferenza Mondiale tenuta il 19 Agosto 2011 a Sun City (Sud
Africa) – con cui si proponeva la richiesta di riconoscimento della
<RADIOTELEGRAFIA (CW), Patrimonio Intangibile dell’Umanità>, siamo schierati ed
abbiamo tutte le intenzioni ed i mezzi per rimanere in prima fila. Ci giochiamo
la partita fino in fondo, ringraziando il sostegno di Dio, a gloria del quale
Marconi fece della Radio il più nobile mezzo di comunicazione tra gli uomini; il
sostegno dei nostri Soci, dei Comitati Regionali, degli amici dell’INORC, del
Gruppo “Radio Officers” e di quanti credono nel riscatto di questa inestimabile
risorsa del radiantismo.
Per coordinare un’azione che veda l’ARI, protagonista del riconoscimento del
“CW, Patrimonio dell’Umanità” ci siamo attivati, seguendo l’evoluzione di questa
proposta sia sul fronte internazionale presso la Segreteria del “World Heritage
Centre” di Parigi, sia presso la Segreteria della C.N.I di UNESCO Italia dalla
quale stanno monitorando l’evoluzione di questo Progetto, destinato a dare una
svolta al radiantismo italiano ed internazionale.
Verso un così importante obiettivo, l’ARI nell’ambito dei suoi “Progetti
Speciali” sta cercando di orientare il suo impegno, di convogliare motivazione
ed interesse di quanti hanno capito e credono nelle potenzialità del Progetto
che si prefigge di collocare la “Radiotelegrafia - CW - quale Patrimonio
Intangibile dell’Umanità”.
Credo che meriterò tutta la fiducia di grandi storici Marconiani, come il mio
amico I4CDH Lodovico Gualandi ed altri (scusatemi se non cito i nomi), se per il
miglior successo di questo Progetto, ritengo sia doveroso che a sostenerlo sia
la Patria dell’Inventore della Radio. Un riscatto storico, altro che
velleitario! Un merito che, mi auguro, possa essere attribuito alla Comunità dei
Radioamatori Italiani che nell’ARI riconosce le radici dell’associazionismo
radiantistico, custode dei valori che da Marconi stesso abbiamo orgogliosamente
ereditato.
Questo passo avanti verso l’obiettivo, vuol dimostrare a tutti che l’ARI non
solo non ha mollato ma che intende arrivare fino in fondo, al di fuori ed al di
sopra di qualsiasi personalismo, per rivendicare alla Comunità Radiantistica del
mondo, appunto un “Patrimonio Intangibile dell’Umanità”. SOSTENIAMO TUTTI questo
importante Progetto, perché la Radiotelegrafia possa degnamente far parte dei
beni preziosi che l’Umanità ha conquistato e vuole trasmettere alle future
generazioni. Grazie!
Vi rimando alla lettura della nostra lettera all’UNESCO!
Alfredo D. Gallerati,
IK7JGI
Consigliere Delegato Progetti Speciali A.R.I.
Gli editoriali di Ottobre
Quel ticchettìo del cuore
di Gabriele Villa, I2VGW
La nostra copertina che, come un film, parte da Morse e Marconi e arriva a “Curiosity”,
la sonda che sta ficcando il naso su Marte e intanto lascia sul terreno un
messaggio fatto di punti e linee, sta a significare che la faccenda è di quelle
importanti. E mi auguro che anche voi la riteniate tale. Riga dopo riga, pagina
dopo pagina, vi renderete conto che ho mantenuto la parola.
Lo scorso Giugno, davanti ad un centinaio di soci, nella cena Ari organizzata a
Friedrichshafen, ho annunciato che sarei partito con una campagna di stampa per
sostenere quanto deliberato, o, meglio, “raccomandato” dalla Conferenza Iaru
della Regione 1, tenutasi in Sud Africa a Sun City, un anno fa. La
raccomandazione alle associazioni nazionali, ad ogni singola associazione
nazionale appartenente alla Regione 1, di sottoscrivere e di inviare una
richiesta ufficiale all'Unesco, affinché “riconosca il Codice Morse come
Patrimonio Intangibile dell'Umanità”.
Detta così, sembrerebbe una pura formalità. Una lettera su carta intestata, in
questo caso su carta intestata dell'ARI, da scrivere in bell'italiano, anzi in
bell'inglese, sotto la quale metterci un timbro e una firma. La firma, nel caso
specifico del nostro presidente nazionale, Graziano I0SSH. Ma l'invio di questa
lettera, già peraltro deliberato con convinzione e unità, dal nostro CDN mentre
scrivo queste righe, non basta. Perché può sembrare soltanto un atto formale, e
non un atto d'amore. Esagero? Niente affatto. Me ne sono accorto leggendo gli
articoli che anche voi, fra pochi istanti comincerete a leggere. Sono articoli
autorevolissimi, scritti da autori eccellenti e con dichiarazioni di eccellenti
protagonisti del mondo della telegrafia, cui, nei prossimi numeri di Radio
Rivista si affiancheranno altre firme e altri protagonisti eccellenti. Articoli
che potranno piacervi, come mi auguro, o non piacervi. Ma, e su questo non ho il
minimo dubbio, che non vi lasceranno indifferenti. In ciascuno dei pezzi che si
susseguono trovate, infatti, rigorose ricostruzioni storiche, considerazioni
tecniche ineccepibili, racconti di vita ordinaria e straordinaria che, insieme,
tutt'insieme, danno corpo e sostanza alla nostra campagna di stampa e la
trasformano, come nemmeno io mi sarei mai immaginato, quando ho annunciato il
varo di questa iniziativa giornalistica, in un fantastico puzzle di emozioni che
non possono non fare riflettere anche il lettore più distratto e refrattario a
qualsiasi sussulto del cuore. Certo fa un po' strano che a “fare la
predica”sull'importanza e sul, oggi più che mai, fondamentale contributo del CW
al miglioramento della nostra vita e della nostra sicurezza, sia un mediocre
grafista come me che, pur avendolo studiato e imparato anche piuttosto bene, in
verità, a suo tempo, in vista dell'esame per la licenza, poi l'ha ignobilmente
messo da parte e dimenticato,o quasi, altrettanto in fretta. Ma per la solita
legge del contrappasso, eccomi qui adesso a perorare la non facile causa che
tutti, convinti, dobbiamo sostenere affinché la Telegrafia diventi Patrimonio
dell'Umanità. Probabilmente mettere in fila, linee e punti, punti e linee, come
è accaduto, in tutti questi anni, nelle stazioncine ferroviarie, come negli
avamposti militari sperduti, sui transatlantici, come nelle case di tanti di
noi, forse per qualcuno (c'è sempre qualcuno pronto a storcere il naso) non sarà
esattamente la stessa cosa o lo stesso “patrimonio”della Grande barriera
corallina o della Baia degli squali o del Teatro dell'Opera di Sydney in
Australia. E forse non sarà nemmeno la stessa cosa o lo stesso “patrimonio”che
offrono all'Umanità, le Missioni gesuite del Chiquitos in Bolivia o la Grande
Muraglia in Cina o Mont Saint-Michel e la sua baia in Francia o, in Italia,
Venezia e la sua laguna, i Sassi di Matera, le Dolomiti o le Necropoli etrusche
di Cerveteri e Tarquinia. Ma quanto sono “tangibili” realmente tutte queste
meraviglie? Esattamente come è tangibile un tasto telegrafico, di qualsiasi
foggia sia, nel momento in cui lo pigiamo per mandare segnali nell'etere. E
quanto destano meraviglia ed emozione quelle meraviglie che ho appena citato e
le centinaia di meraviglie che figurano nella World Heritage List dell'Unesco?
Esattamente come il codice Morse che, molti di voi ne sono e ne sono stati buoni
testimoni, basta far risuonare ancora oggi nelle scuole del mondo, per accendere
stupore e meraviglia persino negli studenti più schizofrenicamente avvinghiati
ad Internet e al virtuale mondo dell'illusione. Io non so se riusciremo a
centrare il nostro obbiettivo e a convincere, prima la commissione italiana
dell'Unesco e poi l'Unesco tutta, della bontà di questa idea e della necessità
di salvaguardare la telegrafia come “patrimonio”dell'Umanità affinché lo si
possa tramandare e regalare alle generazioni che verranno. So soltanto, e conto
di venire confortato dal vostro parere al riguardo tramite e-mail e lettere,
che, con questa campagna di stampa, abbiamo imboccato la strada giusta. Lo
sento. Perché quelle linee e quei punti è come se fossero un ticchettio del
cuore.
MERANO. L'iniziativa prende spunto dalla decisione dell'Unesco di riconoscere l'alfabeto Morse come patrimonio dell'umanità. Sulla scia di questa notizia, dunque, l'ARI (radiotelegrafisti...
19 febbraio 2013
MERANO. L'iniziativa prende spunto dalla decisione dell'Unesco di riconoscere l'alfabeto Morse come patrimonio dell'umanità. Sulla scia di questa notizia, dunque, l'ARI (radiotelegrafisti radioamatori) Italian Telegraphy Club della nostra città, sabato 23 febbraio, alle 16, presso il Circolo militare unificato (via Mainardo 132) ha organizzato un briefing sulla telegrafia nel quale parteciperanno alcuni relatori tra cui il noto costruttore di tasti telegrafici e scrittore di numerosi libri sulla radio, Piero Begali.
All'ingresso del Circolo, inoltre, verrà esposta una mostra retrospettiva di materiale telegrafico di antica e nuova generazione curata dal radioamatore e telegrafista degli alpini, Vito Vetrano, affiancato dallo stesso Piero Begali. Per gli interessati, inoltre, in serata è stata programmata una cena nel corso della quale per i partecipanti sarà sorteggiato un tasto telegrafico di pregiato valore. Per ulteriori informazioni rivolgersi al 3479048268 o all'indirizzo e-mail, in3vst@tin.it.
Tornando sulla notizia, vale la pena sottolineare che anche l'alfabeto Morse, così come le lingue antiche, le lingue morte, stia per finire nel museo che raccoglie gli strumenti che hanno fatto crescere l'umanità. Terminate le sperimentazioni, sta subentrando l'utilizzo di un nuovo linguaggio telecomunicativo più evoluto e dall'impiego più semplice. Il nuovo sistema si chiama GMDSS (Global Maritime Distress and Safety Breese Morse). Basterà, in sostanza, premere un pulsante per inviare il fatidico SOS. A quel punto resterà il fascino del vecchio linguaggio Morse creato da Samuel Morse, che accompagnò la scoperta del telegrafo e del famoso alfabeto cui si è legato per oltre un secolo e mezzo il salvataggio di centinaia di migliaia di vite umane. (gi.bo.)
Morse Code as UNESCO Intangible Cultural Heritage
On December 12th, the Cabinet of Germany ratified the UNESCO
Convention for the Safeguarding of Intangible Cultural Heritage, which brings us
one step closer to the goal of the Deutscher Amateur Radio Club (DARC) and IARU
to have Morse Code added to the list of Intangible cultural heritage.
The national UNESCO offices are checking the applications of their respective
countries, and upon success they will be sent to Paris, where in November 2014,
Morse Code could finally be accepted to the list.
UNESCO and Morse code
Application for Morse code recognition by UNESCO
Since 2010 former professional operators of the maritime radio service and
amateur radio operators
make efforts to have the Morse code recognized by UNESCO as an intangible
cultural heritage. A
suitable proposal at the regional conference of the International Amateur Radio
Union (IARU)
Region 1 in 2011 was adopted. The appropriate Recommendation SC11-C3-16 reads:
„To safeguard Morse Code as an Intangible Heritage“.
On request of the IARU Conference
assembly, German Amateur Radio Club (DARC) accepted to carry out the necessary
detailed
eleaboration of a typical example of the relevant UNESCO forms. A group of
experts drafted texts
at great length and collected other necessary information to be included in a
UNESCO application.
At end 10 required pictures were provided representing some visual context to
Morse code. All
drafts and pictures are available on internet :
http://www.doese-apprt.de/draft/liste.html
and
http://www.doese-apprt.de/draft/piclist.html
In August the whole documentation was sent by DARC to the many Region 1 member
societies as
well as to the overall President of IARU and the Presidents of Region 2 and 3.
The intention is to
encourage also Region 2 and 3 to act accordingly, since Morse code was used
worldwide from the
mid 1830's on. We like to draw the attention to one important point regarding
the application
procedure.
No
IARU member society, not even the IARU as a whole can file a proposal at
UNESCO. Only the UNESCO committees of those countries are entitled to do so,
which have
ratified the applicable „Convention for the Safeguarding of the Intangible
Cultural Heritage“
(effective date 2006). In the documentation a list of those countries is
included (File:
UAI_countires.doc) which are both member societies of IARU and which have signed
the above
mentioned UNESCO ICH Convention as well.
The whole effort aims at two major targets. First step is to have Morse code
recognized by
UNESCO as an intangible cultural heritage and subsequently be included in the
official
„Representative List“. This is the almost only aim of the present application.
After Morse code
officially is recognized it will be easier for countries to launch safeguarding
programs for collection
of data and possibly hardware etc. In no way it is the intention to argue for a
reintroduction of
Morse code in any radio service.
The participants of this googlegroups forum are invited to contact their amateur
radio societies and
offer co-operation in preparing an own proposal containing national pecularities.
For the German interest group on the Morse code heritage
Norbert Gabriel (former RO – ship/shore amateur DJ7ZY)
Juergen Gerpott (former RO – ship, amateur DL8HCI)
Rolf Marschner (former RO – ship, amateur DL9CM)
September 2012
August 21, 2014
What began in Germany
through the efforts of former professional operators and now radio amateurs may
see the United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization
(UNESCO) recognise Morse code on its Intangible Cultural Heritage list.
An initial proposal was
adopted at the International Amateur Radio Union Region 1 conference in Sun
City, South Africa 2011, and since then it has been developed further sent to
the IARU Region 2 & Region 3.
The Deutscher Amateur Radio
Club, the IARU member society, has done the necessary work completing the UNESCO
application forms, and provided the requested 10 pictures to give some visual
context.
Morse code was used
worldwide from the mid-1830s, first with landlines and later joined by radio.
UNESCO is checking the documentation, and in November 2014, Morse code is
expected to included on the Intangible Cultural Heritage list.
Among the many already
listed by UNESCO on the ICY list in Need of Urgent Safeguarding are a
traditional horse-riding game, Chinese abacus, calligraphy
WCC – CHATAM RADIO
–
http://skipagard.com/wccrcvrsite.html
For nearly 100 years 500 kHz
has been the maritime calling and distress frequency. It has saved over 10,000
lives, nearly everyone has heard about the Titanic, but in its first decade
there are documented instances where over 5000 lives were saved using this
frequency.
Much of the credit for the
invention of wireless goes to Guglielmo Marconi.
Radio Officers’ Groups World
Wide are joining togheter in calling for 500kHz to be made an International
Heritage site and to obtain recognition of Morse Code as inmaterial Heritage of
Humanity by UNESCO.
If you are Radio Officer and
since now you had not part at the petition you can join the initiative writing
to the e-mail adresses you find in the Radio Officers section of this website or
to the webmaster.
It is not sufficient to enthusiastically discuss this topic amongst yourselves. In order to really gain something you have to make representation to your responsible institution. We urge you to do so very soon!
The Distress
Watch and 500kHz working point at Wick Radio GKR.
The Radio
Officer on duty is Tom McLennan
The Art of Morsecode Communication
Working Group on UNESCO - Intangible Cultural Heritag (ICH):
|
|
Guidelines for the completion of nomination forms ICH-02 and ICH-07
by IARU member societies
The nomination forms ICH-02 and ICH-07 as well as the „Instructions for
completing these nomination forms“ are available at:
HTTP://WWW.UNESCO.ORG/CULTURE/ICH/EN/FORMS
In observing those instructions it is recommended to also recognize the
following requirements:
The attached prepared document ICH-02 by IARU has to be completed by member
societies at several points („sections“). If a member society only is in the
position to complete an ICH-02 in the year 2013 or even later, one has to select
the appropriate version of this document which will carry the relevant dates on
its first page.
To section
Fill in the applying country which according to the enclosed list ist
signatory
of the
A.
“Convention for the
Safeguarding of Intangible Cultural Heritage”
To section
If English is the official language in your country
repeat the „name of the element“
B.2.
of section B.1. here. If an other language is your official language,
the translated text
of section B.1. has to be filled in here, for example:
French:
Activités pour recueillir des renseignements sur la compétence de télégraphe en
code Morse et les applications correspondantes
German: Sammlung von Informationen über die Fähigkeit mit dem
Morsealphabet
zu telegrafieren und über dessen Anwendungen.
To section
Fill in the requested data of your IARU member society. In case an
IARU-region or
E.
the IARU as a whole establishes a common point of contact, also such information
should be included here.
To section
Fill in at least the data of your IARU member society. If
IARU has decided to
4.d.
to establish a common point of contact it should also be mentioned here.
Provided
that you have the consent with other national concerned organizations,
you should
mention them.
To section
The necessary description can only be done by the National UNESCO-commission.
5.
The proposed "element"
(see section B.1) will probably not yet be in any inventory
of any country (according to § 12 Convention). By the appliance of the
IARU member
society to the National UNESCO- commission for submission of the
documents to the
UNESCO the addition to the national inventory lists can happen at the
same time.
For this national application this detailed application form ICH- 02
should suffice.
To section
The requested 10 photographs are listed in the enclosed UNESCO document
6.a. ICH-07. In part 1 of
this document „The cession of rights and register of
documentation“ under point 1. the 10 photographs listed are provided as
examples
only. Each IARU member society is invited to find other photographs which
are
specifically related to the national situation.
Nevertheless for those photopraphs listed as examples
the conditions which are
stated under points 2 to 4. are met. A formal signature(s) as foreseen at
the end of
document ICH-07 Part 1 for
these examples is not necessary, but has to be
provided when choosing own nationally preferred photographs.
To section
The signature for the nomination of Morse code has to be given by your
national
7.
UNESCO-commission, but not by your member society. For the final
proceding
as well as the forwarding of the documents to UNESCO, only the national
UNESCO-commission is responsible.
Read the full-text article, try us out FREE today
Additional information
Contributors:
Smith, Tony
Publication:
UNESCO Courier
Date:
July-August 1999
Subjects:
Morse Code--Usage
Shipping Industry
Distress Signals--Standards
Telecommunications Systems
Article excerpt
A world information highway built as a result of the 19th-century century
communications revolution came to the end of the road at the beginning of this
year. Or did it?
From midnight, January 31, 1999, international regulations no longer require
ships at sea to be equipped to call for help in an emergency using Morse code
and the well-known SOS signal. On February 1, the Global Maritime Distress and
Safety System (GMDSS), using satellite and other high-tech communication
techniques, replaced a system which since the early part of this century has
saved countless ships and thousands of lives.
GMDSS has been developed and progressively implemented since 1979. As more and
more ships adopted the new system, coastal radio stations around the world have
been closing down their wireless telegraphy (W/T) services as demand has
decreased.
As midnight approached on January 31, many of the remaining stations sent their
final Morse signals in a profusion of emotional messages, typical of which was
this from a group of Danish stations: "Concluding an era of more than 90 years
of W/T service from Danish coast stations, starting in 1909. . . . This is the
last transmission for ever."
Thus signed off with dots and dashes the era of Morse telegraphy, a medium which
in the 19th century had created a revolution in world communications, serving
virtually every aspect of human activity: government, diplomacy, business,
industry, railways, newspapers, military, and more, plus the needs of ordinary
people who wished to send telegrams.
'What Hath God Wrought!'
Following the Italian physicist Alessandro Volta's invention of the voltaic pile
in 1800, the first means of storing electricity, there was an upsurge of
electrical experimentation, including many attempts to achieve communication
between distant points using electricity and metal wires. In 1832, Samuel F.B.
Morse, a well-known American artist, conceived the idea of an electromagnetic
instrument to achieve this by means of interrupted electrical currents
corresponding to a prearranged code (see box).
In 1843, Congress allocated $30,000 to test his invention on a 40-mile (65-km)
line along the railroad from Washington to Baltimore. This opened on May 24,
1844, with the sending of the apposite phrase "What Hath God Wrought!", and
within a year private companies came into being with plans to run Morse lines to
all parts of America.
In 1866, after several earlier attempts, a submarine cable linked Britain and
America. By 1871 a cable had reached Australia, and well before the turn of the
century most of the world was covered by a vast network of Morse lines.
A new industry
The Morse telegraph created an entirely new industry which, amongst other
things, offered women for the first time an opportunity to take up a respectable
career, that of a telegrapher, outside their own homes. Telegrams became a way
of life for business and for individuals, and many large organizations had their
own telegraph offices.
In 1848, six New York newspapers formed the Associated Press, sharing
news-gathering and telegraphic services. They hired their own lines and
operating staff, and by 1923 AP landlines across North America totalled 92,000
miles (148,000 km) serving the interests of 1,207 member newspapers.
Many famous people started their careers in the telegraph industry. Thomas
Edison, the famous inventor, was an itinerant Morse telegrapher at the age of
17, travelling thousands of miles throughout the United States and Canada,
taking job after job as his fancy, or circumstances, dictated.
Andrew Carnegie, the industrialist and philanthropist, began as a messenger boy
and was a telegraphist for twelve years. Gene Autry, "the singing cowboy", who
died in 1998 aged 91, was a railroad telegrapher in his youth before he became a
Hollywood star.
In the early days of broadcasting, a telegrapher accompanied American
commentators to sporting events, and special lines were installed to connect the
stadium to the radio station. …
Publié le
4 janvier 2013 |
AUTEUR
Le
12 Décembre 2012, le Conseil des ministres d’Allemagne a ratifié à
l’UNESCO une Convention pour la sauvegarde du patrimoine culturel immatériel,
qui nous rapproche un peu plus vers l’objectif du Club Deutscher Amateur Radio
(DARC) et IARU pour avoir le code Morse ajouté à la liste du patrimoine culturel
immatériel.
Les bureaux nationaux de
l’UNESCO vérifient les demandes de leurs pays respectifs, et en cas de succès,
ils seront envoyés à Paris, où, en Novembre 2014, le code Morse pourrait
finalement être acceptée à la liste.
Source DXNL et Southgate News